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Sentenza

Magistratura onoraria in sciopero dal 23 al 27 novembre.
Magistratura onoraria in sciopero dal 23 al 27 novembre.
La Consulta della Magistratura onoraria ha proclamato "l'astensione dalle udienze e dalle attività d'istituto dal 23 al 27 novembre 2021". La misura, secondo i non togati, si rende necessaria perché nonostante la Ministra Cartabia, rispondendo al question time della Camera il 4 novembre scorso, aveva definito "improcrastinabile" il riconoscimento delle tutele di quasi 5mila lavoratori, aggiungendo che "l'imminente disegno di legge di bilancio debba prevedere le risorse necessarie", nel testo da oggi all'esame del Senato non c'è un euro stanziato.

I non togati ricordano la lettera di messa in mora della Commissione europea per "l'immediato riconoscimento ai magistrati onorari in servizio di tutte le tutele, sociali ed economiche, dovute per la funzione magistratuale espletata". Tuttavia, proseguono, "il Governo non ha risposto adeguatamente alle aspettative, non ha rispettato le iniziali intenzioni di porre fine ad un intollerabile sfruttamento che si protrae da decenni, di legislatura in legislatura, di tavolo tecnico in tavolo tecnico".

L'Italia, proseguono i magistrati onorari, "disattende le sentenze della Corte di Giustizia ed ignora le indicazioni imposte lo scorso 15 luglio, non conformandosi a quanto chiesto per evitare il prosieguo della procedura d'infrazione, col conseguente pesante carico sanzionatorio, non mettendo immediatamente a disposizione i fondi necessari ad implementare il capitolo di bilancio dedicato, onde adeguare immediatamente lo status di chi in servizio sia alla normativa euro-unitaria che ai principi di tutela del lavoro e del lavoratore sanciti nella nostra Carta Costituzionale".

Per cui gli scenari si fanno "nuovamente foschi", a meno di due mesi dalla scadenza della ennesima proroga prevista dal Dl reclutamento.

"Sa, poi, di ulteriore beffa – attacca la Consulta -, quanto nella relazione tecnica al disegno di legge di bilancio, una elencazione di ipotesi, a finanza invariata per altri due anni, con la prospettazione di un trattamento economico incerto nell'an e nel quantum, comparato a categorie disomogenee e mai contemplate dalla Commissione Eu, previo, peraltro, espletamento di procedure concorsuali per legittimare ciò che, anche da trent'anni, è il quotidiano lavoro nelle aule di giustizia di coloro che sono in servizio a seguito di bando di concorso e appena sottoposti ad ennesima verifica quadriennale".

"Si tenta semplicemente di eludere, ancora una volta, come fu già nel 2017, quanto stigmatizzato dall'Unione, sperando forse nella resa. È tempo, invece, di ricominciare con una nuova stagione di proteste, ancor più serrate".

Ed è in questa chiave che va letta la manifestazione del prossimo 24 novembre, a Roma, dove la magistratura onoraria ha intenzione di ribadire il "profondo sdegno, ancora maggiore rispetto al passato perché preceduto da un affidamento autentico in quella che appariva una stagione nuova e diversa, fatta finalmente di rispetto e considerazione per le nostre legittime richieste". "Ancora una volta – chiude il comunicato - siamo stati traditi".
Avv. Antonino Sugamele

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